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Iperuricemia, gotta e legami con la dieta

16 Giugno 2025
Tempo di lettura: 5 minuti

Fave

a cura della dr.ssa Martina Zavoli

In passato, la gotta era associata a uno stato di benessere socio-economico che consentiva gli eccessi alimentari responsabili della comparsa delle crisi acute (carne, pesce e alcol). A lungo, la gotta è stata considerata malattia di “pochi eletti”, tanto da essere definita la “malattia dei re”.

L’insorgenza della gotta è dovuta al deposito nelle articolazioni di cristalli di acido urico che, a loro volta, si formano a causa di elevati livelli di acido urico nel sangue, condizione chiamata "iperuricemia".

L'iperuricemia è piuttosto frequente ed è in progressivo aumento: non è più la malattia dei re, perché gran parte della popolazione consuma grandi quantità di prodotti animali.

Esiste anche un’associazione tra i livelli di uricemia, con o senza deposito di urati, e varie patologie cardiovascolari, quali ipertensione arteriosa, ictus ischemico e scompenso cardiaco. Altre complicazioni includono, oltre alla gotta, la calcolosi urinaria e l’insufficienza renale acuta.

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L’acido urico rappresenta il prodotto finale del metabolismo delle basi puriniche (adenina e guanina, basi azotate presenti negli acidi nucleici) endogene ed esogene. Chi presenta elevati livelli di acido urico dovrebbe smettere di fumare, impegnarsi a raggiungere il proprio peso forma se sovrappeso, praticare attività fisica regolarmente, idratarsi, non bere alcolici, ridurre i cibi ricchi in purine e il consumo di bevande edulcorate con fruttosio (che favorisce la produzione di acido urico).

Per quanto riguarda la dieta, gli alimenti problematici sono quelli ricchi in purine, per la maggior parte di origine animale: crostacei, molluschi, frattaglie, sgombro, salmone, trota, selvaggina, carne rossa, carne bianca e pesce azzurro.

Invece, frutta, verdura, frutta secca, pasta, pane e altri prodotti dei cereali, non creano problemi. I legumi e l’avena hanno un contenuto medio di purine.

Per questo, insieme alle altre norme dietetiche sopracitate, una dieta 100% vegetale deve essere incoraggiata in chi soffre di iperuricemia, poiché priva di derivati animali.

Bibliografia: Passamonti M. "Iperuricemia asintomatica", MeDia 2015.

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Categoria: Dieta e salute

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