dr.ssa Maria Alessandra Tosatti, Biologa Nutrizionista
13 Dicembre 2021
Tempo di lettura: 3 minuti
In commercio esiste un’ampia varietà di "latti" o bevande vegetali ottenute da cereali (es: riso, orzo, avena, miglio, kamut, quinoa, grano saraceno, ecc..), legumi (soia, piselli, ecc..), semi oleosi e frutta secca (sesamo, mandorle, nocciole, noci, canapa, ecc.).
Pur presentando delle differenze tra di loro, in generale queste bevande si caratterizzano per un buon contenuto proteico, vitaminico e minerale. Durante il processo produttivo possono essere addizionate con vitamine (vit. D e vit. B12) e con calcio, raggiungendo gli stessi contenuti di calcio del latte di origine animale, ma senza lo svantaggio di grassi saturi, colesterolo, contaminanti, ecc.
Non dimentichiamo che il consumo di queste bevande non è destinato solo a coloro che hanno scelto una dieta a base vegetale, ma sono utilizzate comunemente da chi presenta allergie alle proteine del latte vaccino, intolleranza al lattosio, oppure desidera semplicemente evitare il latte animale.
Le numerose varietà disponibili consentono oggi di soddisfare i gusti di un numero crescente di consumatori che, ormai abituati alla bevanda vegetale, hanno rinunciato completamente al latte vaccino. E' anche possibile autoprodurre vari tipi di bevande vegetali.
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Una nota a parte merita l’utilizzo di questi prodotti nell’alimentazione del bambino. Il latte materno rappresenta l’alimento esclusivo del bimbo almeno nei primi sei mesi di vita, come raccomandato dall’OMS.
Alcuni genitori ritengono, erroneamente, di poter nutrire il proprio figlio con una bevanda vegetale in caso di mancanza o insufficienza di latte materno: questo è un grave errore, così com'è grave utilizzare in questi casi il latte animale (vaccino o di capra o di qualsiasi altro animale). Se non è disponibile il latte materno, deve sempre essere utilizzato un latte formulato per l’infanzia, disponibile anche a base di proteine vegetali (riso o soia).
Quindi, le bevande vegetali, seppur fortificate, non devono mai sostituire il latte materno o quello formulato nei primi mesi di vita di un bambino (così come il latte animale non può essere usato per questo scopo), poiché la loro composizione nutrizionale non non consente di soddisfare le esigenze nutrizionali di un lattante.
Le bevande vegetali potranno essere introdotte già a partire dalle prime settimane dell’alimentazione complementare del bimbo (vale a dire il periodo dello svezzamento), come qualsiasi altro nuovo alimento, ma mai come sostituzione delle poppate di latte materno o di formula. Potranno quindi essere utilizzate come base per la preparazione di pappe dolci o salate, oppure offerte occasionalmente in piccole quantità nella dieta giornaliera. La tipologia potrà essere quella normalmente consumata dalla famiglia.
Man mano che l’alimentazione solida diventerà prevalente, le bevande vegetali troveranno sempre più spazio nella dieta del bambino, dalla colazione alla merenda, e come ingredienti di altre preparazioni offerte al bimbo (besciamelle, dolci fatti in casa, creme, dessert, frullati, frappè, gelati, ecc.).
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